Italia: registro dei mediatori linguistici e mediatori culturali volontari
Il Comune di Napoli ha istituito un albo di tutori volontari provenienti da diversi contesti culturali ed etnici, che operano in qualità di mediatori linguistico – culturali. Il ricorso a questo tipo di mediatori è di grande aiuto nell’attività dei tutori e favorisce l’inserimento sociale dei minori.
Croazia: progetto “Vita dei bambini non accompagnati”
Il Centro croato per i bambini scomparsi e sfruttati ha implementato il progetto “Vita dei bambini non accompagnati in Croazia – visibili/invisibili, abbandonati, al sicuro/non al sicuro?” nel 2017-2018. Lo scopo principale del progetto era ampliare le competenze professionali e culturali dei professionisti che lavorano a contatto con i bambini non accompagnati, e aumentare la consapevolezza nel pubblico dei bisogni e della situazione dei minori non accompagnati in Croazia. Il progetto ha istituito una squadra di coordinamento per i bambini non accompagnati. Inoltre, sono stati condotti workshop a scopo educativo per tutori speciali, per esperti del sistema di protezione sociale, per ufficiali di polizia e per professionisti sanitari (80 partecipanti in totale) di diverse regioni della Croazia. Il progetto ha anche permesso la partecipazione dei bambini non accompagnati, specialmente nel creare opuscoli contenenti informazioni di base sulla cultura croata.
Olanda: progetto pilota sulla mediazione culturale
Nidos, l’istituzione nazionale di tutela per i minori non accompagnati in Olanda, ha avviato un progetto pilota sulla mediazione culturale dal 2016 al 2017. I tutori hanno consultato i mediatori culturali in più di 40 casi durante il progetto e le esperienze sono state positive. I bambini e i giovani hanno facilità a fidarsi del mediatore e questo ha sempre un effetto positivo sul loro benessere. Oltre a servirsi dei mediatori culturali per accrescere la comprensione reciproca, Nidos li coinvolge nella ricerca e nello sviluppo d’interventi culturalmente sensibili verso i traumi. Il progetto pilota ha identificato alcune insidie, ad esempio l’importanza di rendere chiari ruoli e le responsabilità dei tutori rispetto a quelle dei mediatori culturali.
In seguito a quanto appreso dal progetto pilota, Nidos ha iniziato ad integrare la mediazione culturale nella tutela dal 2018, istituendo un sistema di iscrizione, un metodo di lavoro coerente, un sistema di controllo e valutazione e una formazione per i mediatori culturali. L’obiettivo è lavorare verso la professionalizzazione dei mediatori culturali.