Esercitare la rappresentanza legale

Come tutori, siete responsabili del bambino a livello legale. Considerato che i bambini non hanno una piena capacità legale, devono essere i tutori ad agire come loro rappresentanti in tal senso. Come tutori, avrete sempre un ruolo nelle varie procedure legali che coinvolgono il minore, a prescindere dal fatto che al bambino sia stato assegnato un legale separato. Questa parte della guida fornisce informazioni riguardo a:

  • Esercitare la rappresentanza legale
  • Il vostro ruolo nelle procedure civili e penali
  • Esercitare la rappresentanza legale

    Informazioni

    I bambini non accompagnati sono privi di cure genitoriali; per questa ragione viene loro assegnato un tutore. Come tale, siete responsabile per il bambino. Considerato il fatto che i bambini non hanno piena capacità legale, dev’essere il tutore ad agire come rappresentante. Questa, tuttavia, non è la prassi in molti stati membri UE. La legislazione nazionale dovrebbe provvedere a questo aspetto esplicitamente, come avviene per esempio in Olanda.

    Formazione e strumenti

    Formazione: corso introduttivo sulla tutela dei bambini non accompagnati sia nella fase di asilo che in quella d’integrazione

    Questo corso ha lo scopo di fornire un’introduzione accurata ai tutori volontari riguardo al proprio compito, sia nella fase di asilo che in quella d’integrazione. Il corso (in danese) tocca temi come gli aspetti legali relativi al caso del bambino, come sviluppare una relazione professionale con il minore e come cooperare con altri attori rilevanti per il bambino. Fornisce anche un’introduzione generale della Croce Rossa. Potete trovare informazioni su come accedere al corso qui.

    Buone pratiche

    Olanda: obiettivi di tutela come parte dei compiti statutari

    Nel contesto legale olandese tutti i bambini non accompagnati vengono assegnati ad un tutore di Nidos, l’istituzione di tutela olandese per i minori non accompagnati. Il codice civile olandese prevede che ogni bambino sia sotto la responsabilità di un adulto, ovvero il genitore del bambino o, in sua assenza, un tutore. Nidos è incaricato dal giudice durante le procedure giudiziarie e la tutela è perciò sempre il risultato di una decisione giudiziale.

    Tutela significa che Nidos ha l’incarico ufficiale di supervisionare questi bambini e adolescenti nel loro percorso verso l’età adulta, e di promuovere i loro interessi. Il ruolo di tutore inizia quando un bambino non accompagnato si registra in un centro d’accoglienza in cui è presente Nidos, che fornisce assistenza continuata a lungo termine ed è responsabile del benessere fisico e mentale del minore e del suo sviluppo personale. La consulenza del tutore ha lo scopo di far raggiungere l’indipendenza all’età di 18 anni, perché la legge stabilisce che questo è il momento in cui la tutela termina.

    La tutela persegue un duplice obiettivo: giuridico e pedagogico. Fino ai 18 anni i minori sono considerati legalmente dipendenti e senza la capacità legale di agire. Conseguentemente il legislatore non permette loro di vivere senza supervisione. Il compito pedagogico del tutore è insegnare ai bambini e agli adolescenti a partecipare attivamente e produttivamente alle relazioni sociali all’interno della società di cui sono correntemente parte. Basandosi su questi due obiettivi, i tutori devono essere attivi nei seguenti ambiti:

    • Promozione degli interessi;
    • Istruzione e assistenza;
    • Identificazione e prevenzione di abusi, sparizioni ed esistenza illegale.

     

    Nidos ha uno speciale metodo di tutela che guarda ai problemi relativi al rimpatrio e alle diverse forme di accoglienza. Nidos ha sempre mirato a un’azione mirata al dialogo, mantenendo il contatto al centro delle procedure. Il metodo di tutela supporta questa visione. Nidos lavora con i committenti e con il piano stabilito utilizzando un metodo in quattro fasi. Il piano di azione viene definito entro sei settimane dall’inizio della tutela. Durante l’anno che segue la stesura del piano d’azione Nidos lavora sugli obiettivi e monitora costantemente i progressi. Nidos lavora coscientemente su obiettivi operativi durante ogni contatto. Alla fine dell’anno si effettua una valutazione del bambino o dell’adolescente.

    Croazia: tutela e compiti del tutore

    Secondo il diritto di famiglia croato, l’autorità competente per il benessere sociale è tenuta a nominare un tutore speciale per i minori apolidi, o per i bambini del territorio della Repubblica della Croazia che non hanno un rappresentante legale. Subito dopo l’identificazione, l’autorità per il benessere sociale nomina un tutore speciale per il minore non accompagnato. Le responsabilità e i doveri dei tutori speciali sono descritti nel dettaglio nel Protocollo sul trattamento dei minori non accompagnati. Il tutore speciale è tenuto a:

    • proteggere i diritti della persona e della proprietà del minore non accompagnato;
    • rappresentare i diritti e gli interessi dei bambini in tutte le procedure di fronte alle autorità competenti;
    • procurare un interprete per comunicare con il bambino;
    • produrre un piano individuale della valutazione dei bisogni con la partecipazione del bambino;
    • provvedere a un alloggio adeguato;
    • contattare la stazione locale di polizia con una dichiarazione d’intenti per richiedere la protezione internazionale per conto del bambino non accompagnato;
    • rappresentare i diritti e gli interessi del minore non accompagnato durante la richiesta di protezione internazionale nella Repubblica della Croazia;
    • partecipare al rimpatrio del minore e al trasferimento dai genitori o presso i competenti servizi sociali nel paese d’origine;
    • prendere parte al trasferimento e al rientro in famiglia;
    • informare il bambino di tutti i fatti e le circostanze in maniera appropriata rispetto all’età, alla maturità e alla capacità di comprensione del minore;
    • essere disponibile per il bambino e consultarlo prima di intraprendere misure per la sua protezione;
    • assicurarsi che tutte le decisioni siano assunte nell’interesse superiore del bambino.
  • Ruolo del tutore nelle procedure civili e penali

    Informazioni

    Come tutori avete un ruolo nelle diverse procedure legali che coinvolgono il bambino, a prescindere dal fatto che al minore sia stato assegnato un legale separatamente. In linea generale, dovete:

    • informare il bambino riguardo al diritto di ricevere assistenza e rappresentanza legale;
    • assicurarvi che venga nominato un legale rappresentante e che sia fornita assistenza legale gratuita, qualora il minore ne abbia diritto;
    • monitorare il lavoro dei professionisti che forniscono assistenza e rappresentanza legale;
    • facilitare la comunicazione tra il bambino e i professionisti, e, se necessario, servirsi di un interprete qualificato;
    • se necessario, accompagnare il bambino e partecipare attivamente ai colloqui.

     

    Oltre a questi compiti generali, potreste avere un ruolo più specifico, a seconda del tipo di procedura e della situazione individuale del bambino. Potrebbe ad esempio trattarsi di procedure amministrative, civili o penali1.

    Procedure civili

    Se un minore è privato dell’ambiente familiare, quando il rimpatrio o il ricon¬giungimento familiare non sono possibili o non sono ritenuti nell’interesse superiore del minore, le autorità competenti per la protezione dei minori possono avviare procedure di diritto civile per collocare il minore in istituti di accoglienza residenziale o presso famiglie affidatarie, al fine di favorire l’inserimento o prevenire rischi. Il tutore dovrebbe partecipare pienamente a tali procedimenti e rappresentare l’interesse superiore del minore, assicurando che le decisioni siano prese nel suo superiore interesse e che le sue opinioni siano ascoltate e ricevano la giusta considerazione, compatibilmente con l’età e la maturità del minore stesso2.

    Procedimenti Penali

    La Direttiva sulle Vittime (2012/29/UE) contiene varie disposizioni riguardanti la protezione delle vittime di reati (cfr. in particolare l’articolo 24). Garanzie di protezione dei minori coinvolti in procedimenti penali sono previste anche dalla direttiva sulla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori (2011/93/UE).

    Entrambe le diret¬tive rispecchiano i criteri stabiliti nelle linee guida del Consiglio d’Europa per una giustizia a misura di minore (2010).

    La tratta di esseri umani è un reato penale grave. Di conseguenza, la direttiva anti-tratta (2011/36/UE) stabilisce una serie di disposizioni relative alla protezione delle vittime prima, durante e dopo il procedimento penale. I minori vittime della tratta possono essere coinvolti nel procedimento penale e il tutore deve essere pronto a sostenerlo. La direttiva contiene garanzie specifiche per le vittime della tratta nelle indagini e nei procedimenti penali in generale (articolo 12) e per le vittime minorenni in particolare (articolo 15). Inoltre, l’articolo 8 della direttiva anti-tratta (2011/36/UE) enuncia il principio di non punibilità delle vittime.

    Di norma, il sistema giudiziario penale assegna alla vittima minorenne un avvocato che gli fornisca consulenza e assistenza legale. Spetta al tutore garantire che il minore abbia accesso all’assistenza legale, conformemente alle disposizioni dell’ordinamento nazionale. Se non viene nominato un avvocato, il tutore deve chiedere alle autorità competenti di procedere alla nomina.
    Il tutore, in stretta cooperazione con l’avvocato assegnato al minore, dovrebbe adope¬rarsi affinché il minore benefici pienamente delle disposizioni previste dalla direttiva anti-tratta (2011/36/UE) e/o dall’ordinamento nazionale e insistere affinché i diritti del minore in qualità di vittima e di testimone in un procedimento penale contro il trafficante siano tutelati.
    Nel procedimento penale, il ruolo del tutore consiste essenzialmente nel sostenere il minore, in quanto è l’avvocato a fornire l’assistenza legale sostanziale3.

    Formazione e strumenti

    Lista di controllo: possibili interventi del tutore e/o del rappresentante legale nel contesto delle procedure di diritto civile

    • Informare il minore in merito alle procedure e al processo decisionale.
    • Informare il minore in merito alle alternative disponibili e spiegargli i possibili esiti del procedimento.
    • Assicurare che il minore abbia accesso all’assistenza legale.
    • Assicurare che il minore abbia la possibilità di esercitare il suo diritto di essere ascoltato e che le sue opinioni ricevano la giusta considerazione.
    • Preparare il minore alle audizioni e ai colloqui con le autorità competenti e sostenerlo durante l’intero procedimento.
    • Promuovere l’interesse superiore del minore nel processo decisionale.
    • In tutti i casi, assicurare che l’interesse superiore del minore sia la considerazione preminente, che tutte le garanzie procedurali siano rispettate e che il minore abbia fornito il proprio consenso.
    • Essere presente al riesame periodico dei processi di collocazione4.

     

    Lista di controllo: possibili interventi del tutore in relazione ai procedimenti penali(alcuni sono specificamente legati alle vittime di traffico)

    • Assicurare che il minore abbia accesso a un’assistenza legale adeguata: che un avvocato competente sia incaricato senza indebito ritardo di fornire consulenza legale e rappresentare il minore, secondo quanto previsto dall’ordinamento nazionale.
    • Aiutare il minore a prendere decisioni informate riguardo alla cooperazione e partecipazione ai procedimenti penali: assicurare che la vittima minorenne sia informata in merito agli aspetti legati alla sicurezza e alla sua incolumità e ai rischi associati e li comprenda chiaramente, prima di decidere se partecipare e testimoniare nei procedimenti penali contro i presunti trafficanti.
    • Assicurare che il minore sia pienamente consapevole di quali diritti all’assistenza e alla protezione sono condizionati alla sua disponibilità a partecipare al procedimento penale e quali non lo sono, e che abbia diritto a riesaminare la cooperazione con il sistema giudiziario in futuro.
    • Incoraggiare la vittima minorenne a fare pieno uso del periodo di riflessione prima di decidere nel merito, se ciò è nell’interesse superiore del minore.
    • Aiutare il minore a capire tutte le comunicazioni che riceve, comprese quelle del rappresentante legale.
    • Accompagnare il minore e assistere a tutti i colloqui e alle audizioni assieme a lui.
    • Preparare il minore dal punto di vista emotivo e psicologico prima dei colloqui e delle audizioni e assicurare che comprenda correttamente il procedimento e il relativo esito.
    • Discutere con il minore l’esito del procedimento e delle decisioni del giudice e spiegarne l’importanza per la situazione particolare del minore e le alternative e i provvedimenti futuri disponibili.
    • Assicurare, in collaborazione con la persona che fornisce al minore l’assistenza legale, che il minore stesso non sia perseguito e/o non gli siano imposte sanzioni penali per attività criminali conseguenti al suo sfruttamento, come previsto dall’articolo 8 della direttiva anti-tratta (2011/36/UE)5.

     

    Strumento per assistere gli attori nelle procedure legali e giuridiche

    Il progetto CONNECT (2014) ha sviluppato la guida “Standards to ensure that unaccompanied migrant children are able to fully participate”, ovvero standard per assicurare la piena partecipazione dei bambini migranti non accompagnati, per assistere gli attori giuridici nei procedimenti legali e giudiziari. La guida è disponibile qui.

    Linee guida sulla giustizia a misura di minore

    Il 17 novembre 2010 il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato delle linee guida per una giustizia a misura di minore. Le linee guida mirano ad assicurare ai minori un adeguato accesso alla giustizia e a un congruo trattamento. I temi trattati includono il diritto all’informazione, alla rappresentanza e alla partecipazione, alla protezione della vita privata, alla sicurezza, all’approccio multidisciplinare e alla formazione, alla salvaguardia in tutte le fasi dei procedimenti e nella privazione della libertà. Le linee guida sono disponibili qui.

    Corso online sulla giustizia a misura di minore e sui diritti dei bambini

    Il Programma europeo di formazione ai diritti umani per professionisti legali (HELP) supporta gli stati membri del Consiglio d’Europa nell’implementazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (la Convenzione) a livello nazionale. Uno degli strumenti a disposizione è il “corso online HELP sulla giustizia a misura di minore e sui diritti dei bambini”, che offre formazione sui diritti umani ai professionisti legali. Lo strumento è disponibile qui.

    Potete trovare un flyer con informazioni pratiche qui.

    Buone pratiche

    Olanda: ufficio legale

    Nidos ha un ufficio legale con consulenti specializzati sia nella protezione dell’infanzia che nelle leggi sull’immigrazione. Essi forniscono consulenza ai tutori e cooperano con gli avvocati che assistono i bambini.

    Olanda: trasferimento della tutela se un bambino si trasferisce in un altro paese

    Se un minore sotto la tutela di Nidos lascia l’Olanda, Nidos ha l’obbligo di verificare se il bambino è giunto in un luogo idoneo e si trova con un adulto che desidera ed è in grado di avere la sua tutela. Per verificare l’idoneità del luogo, il tutore di Nidos può contattare la Croce Rossa, l’ISS o qualsiasi altra organizzazione nazionale o non governativa. Se le informazioni fornite dimostrano che le circostanze sono soddisfacenti, il tutore presenta una richiesta di rinuncia alla tutela, indicando il nuovo indirizzo del bambino e i nomi di chi li assiste. Se le circostanze non sono soddisfacenti, la tutela verrà trasferita ad un’istituzione apposita.

    Tutto ciò è possibile solo se Nidos conosce la destinazione del bambino. Se il minore è partito per una destinazione sconosciuta, il tutore deve segnalare la scomparsa alla polizia e intraprendere tutte le azioni possibili per scoprire dove si trovi. Se il tutore non dovesse avere successo, e tuttavia fosse chiaro che il minore non si trova più in Olanda, Nidos non presenterà richiesta di rinuncia alla tutela, perché il giudice del tribunale dei minori potrebbe acconsentire solo fosse indicato nella richiesta l’indirizzo attuale del bambino. La tutela proseguirà quindi fino al termine previsto dalla legge, quando il minore compirà 18 anni.

    Croazia: centri di aiuto sociale

    In Croazia esistono 80 centri di aiuto sociale. Ogni centro ha un ufficio per la protezione dei bambini e delle famiglie, e un avvocato specializzato in protezione dei minori e tutela internazionale degli stessi. Secondo varie normative, i centri di aiuto sociale sono tenuti a fornire supporto, consulenza e assistenza legale ai tutori dei bambini non accompagnati in caso essi stiano assistendo il bambino in procedure legali (diritto di famiglia, legislazione sociale, protocollo sul trattamento dei minori non accompagnati).