Introduzione
Questa parte della guida fornisce informazioni su come è attualmente organizzata l’integrazione dei bambini non accompagnati con un permesso di soggiorno nei diversi stati membri UE.
Finlandia
Secondo l’Atto d’Integrazione, i bambini non accompagnati o i giovani che hanno ottenuto il permesso di soggiorno e che sono stati ammessi in Finlandia come rifugiati, dovrebbero ricevere assistenza, attenzione e istruzione in modo da rispondere ai loro bisogni. I servizi richiesti possono essere organizzati in case-famiglia, utilizzando la collocazione in famiglie o in altri modi pertinenti.
Il comune in cui un giovane immigrato vive è responsabile per il supporto e per i servizi di cui egli ha bisogno. Come residenti, questi bambini o giovani hanno il diritto ad avere accesso a tutti i servizi disponibili per gli altri residenti.
In Finlandia i minori non accompagnati o i giovani possono usufruire di misure di supporto fino al compimento dei 21 anni o finché un tutore è nominato per loro. Gli stessi servizi possono essere offerti ai bambini, ai giovani e a chi riceve assistenza successiva, come indicato nella legge sul benessere dei minori.
E’ possibile trovare informazioni generali sui bambini non accompagnati e sui giovani nella fase di integrazione nel Manuale per tutori pubblicato dal Ministero degli Affari economici e dell’Occupazione in finlandese.
Danimarca
Dopo che un bambino ha ottenuto il permesso di soggiorno in Danimarca, è il comune di residenza a essere responsabile per lui e per tutti i servizi applicabili disponibili. Il Servizio Immigrazione danese decide in quale comune collocare il bambino. Durante la procedura d’asilo si domanda al minore dove vorrebbe vivere, perché potrebbe avere famiglia, amici o altri interessi in una specifica comunità.
Il minore non accompagnato viene di solito alloggiato in una casa con altri bambini. Queste case sono normalmente gestite o da un fornitore privato o dal comune stesso. In alcuni casi, il bambino va a vivere in un appartamento in cui lo staff del comune lo aiuta con i compiti e gli impegni quotidiani.
Il tutore nominato sarà nelle vicinanze del luogo in cui vive il minore, in una delle strutture d’accoglienza danesi. Molti bambini finiscono col cambiare il tutore, se sono alloggiati in un comune troppo distante dal loro primo rappresentante.
I minori non accompagnati o i giovani hanno diritto all’assistenza fino al compimento dei 23 anni, se alcune condizioni e criteri sono soddisfatti.
In Danimarca diverse leggi sono applicabili all’integrazione dei bambini non accompagnati: l’Atto di integrazione, l’Atto dei servizi sociali, l’Atto della responsabilità genitoriale e l’Ordine esecutivo per le scuole primarie di insegnare il “danese come seconda lingua”.
L’ex Ministro degli affari sociali e dell’integrazione ha scritto un manuale che descrive nel dettaglio come attuare un’adeguata accoglienza dei bambini non accompagnati. E’ disponibile in danese.
Un altro documento che supporta i tutori è stato sviluppato dall’amministrazione di stato danese sotto forma di opuscolo, disponibile in danese. Vi è descritto cosa comporta la tutela.
Nel 2016 la Croce Rossa danese ha tenuto una conferenza su come offrire la miglior accoglienza possibile ai bambini non accompagnati. I risultati e le buone pratiche dalla conferenza sono disponibili in danese qui.
Formazione e strumenti
Modello per un piano d’integrazione
Il modello finlandese del modulo del piano d’integrazione per i minori non accompagnati è disponibile in inglese e in finlandese. Il tutore presenzia la riunione in cui il piano d’integrazione è redatto. Il modello è fornito dal Ministero degli Affari economici e dell’Occupazione.
Manuale sulla tutela dei bambini non accompagnati in fase d’integrazione (in danese)
Questo manuale è uno strumento che può essere utile come introduzione al compito del tutore nella fase d’integrazione. Esso fornisce esempi di come si svolga il compito del tutore volontario. Sono incluse anche interviste con diversi professionisti che lavorano in ambiti rilevanti per i tutori nella fase d’integrazione. Il manuale descrive i ruoli e le responsabilità del tutore e introduce altre organizzazioni con cui egli coopererà nel proprio lavoro.
Il manuale è disponibile qui.
Migliore accoglienza possibile per i bambini non accompagnati nei comuni (in danese)
Questo documento fornisce informazioni su come un bambino trasferito in un nuovo comune possa ricevere la migliore accoglienza possibile. Il fascicolo è rivolto ai comuni che forniscono assistenza per i bambini non accompagnati e mette a fuoco i temi principali per i professionisti del caso. Descrive gli effetti sul bambino del passaggio dalla fase di asilo a quella d’integrazione e, per i tutori e altre figure che lavorano con i minori non accompagnati, le buone pratiche per un’integrazione di successo. Contiene anche riferimenti alle leggi rilevanti per l’accoglienza del bambino e fornisce una lista delle dieci cose più importanti da tenere a mente quando il minore si trasferisce nel comune. Il documento è disponibile qui.
Buone pratiche
Olanda
Gli aspetti cui prestare attenzione secondo Nidos riguardo all’integrazione dei bambini non accompagnati sono:
- ricerca di modelli (dalla cultura del bambino o con un simile quadro generale) nella rete di conoscenze del minore;
- conoscere la nuova cultura e la nuova società nel rispetto dei tempi del bambino;
- supporto al minore per trovare la propria strada nello studio o nel lavoro; essa deve essere realistica e combaciare con le prospettive future del bambino;
- la partecipazione nella nuova società è parte della consulenza;
- se desiderato, il contatto con i compatrioti deve essere parte della vita del bambino.
Nidos e l’Associazione dei comuni olandesi (VNG) hanno steso congiuntamente un manuale (in olandese) per assicurare un passaggio sereno dei minori non accompagnati alla maggiore età. L’obiettivo è assicurare la continuità negli ambiti dell’alloggio, del reddito, del lavoro/formazione, della rete sociale e, se necessario, della consulenza. Il manuale si riferisce a minori cui è stato concesso il permesso di soggiorno. Le informazioni principali sono:
- il comune è responsabile per l’alloggio e la possibile consulenza dall’età di 18 anni
- Nidos supervisiona la ricerca di un alloggio adeguato nei mesi precedenti al compimento dei 18 anni
- un incontro preparatorio quando il giovane compie 17,5 anni ed un “caldo” passaggio al compimento dei 18
- il comune e Nidos sottoscrivono accordi locali sulle procedure
- consultazioni regolari tra il comune e Nidos per monitorare sia il procedimento sia i casi individuali.
Finlandia
“Fiducia transculturale: il supporto all’appartenenza transculturale tra i bambini non accompagnati e i giovani” mira a studiare le possibilità di promuovere e governare soluzioni sostenibili dal punto di vista esperienziale del bambino. Il progetto sviluppa nuove vie per riconoscere e supportare le agenzie transculturali dei bambini non accompagnati al fine di costruire mondi quotidiani sostenibili. Si focalizza sull’aiutare i bambini non accompagnati a sentirsi a casa. Qui sono disponibili il sito del progetto in inglese e altri materiali in inglese.
Danimarca
Il progetto di sviluppo “Bambini in fuga da soli” ha aiutato i minori rifugiati non accompagnati a integrarsi nella società danese grazie alle famiglie di integrazione. Una valutazione effettuata dall’Istituto danese per la ricerca governativa locale e regionale, KORA, mostra che il progetto ha un elevato potenziale e che i bambini e i giovani ne traggono beneficio. “Bambini in fuga da soli” è adattato man mano che i partner del progetto lavorano su di esso insieme, e perciò non ha ancora trovato la sua forma finale. I bambini rifugiati non accompagnati intervistati sperimentano i benefici sia dell’integrazione che delle famiglie, specialmente in termini di apprendimento della lingua danese. In totale sono stati collocati quattro bambini, e molti giovani hanno avuto una famiglia di amici. Tuttavia, il numero di famiglie disponibili è troppo esiguo per soddisfare la domanda. Il progetto può continuare a crescere sotto diversi aspetti. C’è sicuramente un bisogno di aspettative più chiare, sia in relazione alle famiglie che ai minori accompagnati allocati da esse. Inoltre è necessaria una maggiore trasparenza relativa al modo in cui sono coinvolte le istituzioni finanziarie monetarie.