Soluzioni durature: integrazione nel paese accogliente

Come tutori, è vostro compito identificare una soluzione duratura nel superiore interesse del minore. Oltre a dare risposta alle esigenze immediate del bambino è necessario un piano a lungo termine. Per i bambini non accompagnati che si trovano al di fuori del paese d’origine avere un piano a lungo termine significa trovare una “soluzione duratura” che sia nel loro superiore interesse. Può trattarsi sia dell’integrazione nel paese accogliente che del ritorno nel paese d’origine.

L’integrazione nel paese di accoglienza deve prevedere un percorso sicuro dall’infanzia all’età adulta. Quando l’integrazione è ritenuta corrispondere all’interesse superiore del minore, quest’ultimo dovrebbe ottenere un permesso di soggiorno permanente.
Al compimento dei diciotto anni, quando viene meno il diritto al sostegno e all’accoglienza o all’autorizzazione a soggiornare nello Stato di destinazione, tale permesso garantirà la protezione del giovane anche contro periodi di detenzione prolungati e il rischio di scomparire o di cadere nelle reti dei trafficanti.
Permettere a un minore di soggiornare in un particolare paese soltanto fino all’età di diciotto anni non è una soluzione significativa o duratura. Non affronta le esigenze future del minore, né adotta una prospettiva a lungo termine. Non garantisce che i diritti del minore siano salvaguardati nel futuro prevedibile.

Quando l’integrazione nel paese di accoglienza è nell’interesse superiore del minore, i tutori dovrebbero insistere affinché siano esaminate le esigenze a lungo termine del minore. Ciò impone alle autorità competenti di assicurare che il minore abbia uno status in materia di soggiorno che gli permetta di rimanere legalmente nel paese dopo il compimento della maggiore età.

Come tutore, dovresti sostenere il minore lungo il percorso dall’infanzia all’età adulta e prepararlo a una vita autonoma. Dovresti fornire informazioni adeguate e veritiere e fare in modo che il minore sia a conoscenza dei cambiamenti riguardanti lo status di soggiorno, i diritti e gli obblighi e i diritti alla protezione, se pertinente. Dovresti affidare il minore o giovane adulto ai servizi sociali, creare contatti con i servizi presenti nella comunità e in generale aiutare il minore a costruire una rete di sicurezza sociale che possa sostenerlo e assicurare una transizione serena verso la vita autonoma1.
Questa parte della guida vi fornisce informazioni sull’integrazione, nello specifico:

  • permessi di soggiorno (inclusa una guida sull’accertamento dell’età e informazioni specifiche sul ricongiungimento familiare);
  • temi generali dell’integrazione;
  • preparazione alla maggiore età e alla vita dopo la tutela.
  • Permesso di soggiorno: protezione internazionale e altre possibilità di rilascio

    Introduzione

    Il permesso di soggiorno può essere rilasciato sulla base della protezione internazionale, ma anche per altre motivazioni.
    Le decisioni relative alla concessione di un periodo di riflessione o al rilascio di un titolo di soggiorno di norma sono adottate dalle autorità competenti per l’immigrazione, in molti casi in consultazione con le autorità giudiziarie e/o le autorità responsabili degli affari sociali. Come tutore dovresti intervenire presso le autorità competenti per l’immigrazione e richiedere il rilascio di un titolo di soggiorno, o previsto dall’ordina¬mento nazionale, e assistere il minore a tal fine.

    L’articolo 25 della direttiva sulle procedure di asilo (2013/32/UE) prescrive che un minore sia rappresentato nelle procedure di asilo e comprende una descrizione generale delle funzioni del rappresentante.
    Preferibilmente la rappresentanza legale in materia di asilo previsto dall’ac¬quis dell’Unione dovrebbe essere esercitata dal tutore del minore, in quanto di norma è la persona che conosce meglio la situazione personale del minore stesso.
    Data la complessità delle procedure di asilo, il tutore dovresti richiedere il sostegno di un professionista del diritto esperto in materia, sulla base delle procedure previste dall’ordinamento nazionale per l’assistenza legale nei casi di asilo2.

    Informazioni

    Finlandia

    Il Servizio Immigrazione finlandese fornisce informazioni sul processo di richiesta d’asilo in finlandese e in inglese . Anche il Finnish Refugee Advice Centre fornisce informazioni sulla protezione internazionale in finlandese e in inglese. Il ruolo del tutore nel processo di richiesta d’asilo è spiegato dal Servizio Immigrazione in finlandese nel manuale per tutori.

    Grecia

    Sono disponibili informazioni riguardo alla protezione internazionale in Grecia qui.

    Danimarca

    Il Servizio Immigrazione danese fornisce informazioni sull’homepage riguardo a tutti i temi riguardanti la richiesta d’asilo in Danimarca. I bambini non accompagnati possono scoprire chi può richiedere asilo, quali sono le condizioni per ottenerlo, come richiederlo e che tipo di permesso di soggiorno riceveranno. Le informazioni sono disponibili sia in danese che in inglese. Il Consiglio danese per i rifugiati fornisce informazioni anche sulla procedura d’asilo e su altri temi ad essa correlati in danese.

    Formazione e strumenti

    Strumento: lista di controllo dei possibili interventi del tutore o, in sua assenza, del rappresentante legale in relazione all’asilo

    • Informare il minore del suo diritto di chiedere asilo.
    • Presentare una domanda di asilo a nome del minore, o assistere il minore nella presentazione della domanda, se ciò corrisponde al suo superiore interesse.
    • Richiedere l’assistenza di un avvocato esperto in materia di asilo, a meno che ne sia già stato nominato uno, e, se opportuno, tenersi al corrente delle azioni dell’avvocato.
    • Facilitare le comunicazioni fra il minore e l’avvocato.
    • Chiedere che siano fornite al minore tutte le informazioni pertinenti sulla procedura di asilo e sui suoi compiti e obblighi, con modalità attente al minore e adatte alla sua età.
    • Richiedere modalità di accoglienza sicure per il minore, che tengano conto delle sue esigenze specifiche, anche chiedendo l’esonero dai centri di accoglienza obbligatori, se possono rappresentare un rischio per l’incolumità del minore.
    • Accompagnare il minore ai colloqui per l’asilo e, se necessario, sostenere l’avvocato.
    • Assistere e preparare il minore, sotto il profilo emotivo e psicologico, ai colloqui per l’asilo e, se necessario, prendere provvedimenti per ulteriori consulenze psicologiche dopo il colloquio.
    • Assicurare che il minore abbia la possibilità di essere ascoltato e che il suo punto di vista e le sue opinioni ricevano la giusta considerazione, e rappresentare e difendere l’interesse superiore del minore.
    • Assicurare che il minore disponga di traduzioni appropriate e abbia accesso a servizi di interpretariato a titolo gratuito, se necessario.
    • Assicurare che sia presentato ricorso contro una decisione negativa sull’asilo quando ciò è nell’interesse superiore del minore, con l’assistenza di un avvocato esperto in materia.
    • Esaminare con il minore la decisione sull’asilo, spiegandogli l’importanza della stessa per il suo futuro; se necessario, rivedere di conseguenza il piano personale del minore, in consultazione con il minore stesso. Garantire la continuità delle procedure quando il minore compie diciotto anni 3 .

     

    Strumento: lista di controllo dei possibili interventi del tutore in relazione al permesso di soggiorno

    • Informare il minore in merito al suo status in materia di soggiorno e alle soluzioni disponibili per regolarizzare la sua permanenza nel paese.
    • Richiedere l’assegnazione al minore di un rappresentante legale che assista e sostenga il minore e il tutore con un parere esperto sulle procedure giuridiche e le relative problematiche e che rappresenti il minore, se previsto dall’ordinamento nazionale.
    • Presentare domanda per il periodo di riflessione e/o il permesso di soggiorno a nome del minore, se necessario con l’assistenza di un rappresentante legale.
    • Accompagnare il minore ed essere presente ai colloqui con le autorità competenti per l’immigrazione al fine di proteggere il suo superiore interesse e assicurare che le sue opinioni ricevano la giusta considerazione.
    • Durante l’intero processo, adoperarsi affinché il minore abbia accesso ad adeguati servizi di traduzione e interpretariato 4.

     

    Strumento per rendere operativo il principio dell’interesse superiore

    La pubblicazione “Sani e Salvi – cosa possono fare gli stati per garantire il rispetto dell’interesse superiore dei minori non accompagnati e separati in Europa” (2014), a cura di UNHCR e UNICEF, mette a fuoco come gli stati possono rendere operativo il principio dell’interesse superiore secondo l’articolo 3.1 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CDI); in tutte le decisioni relative ai bambini l’interesse superiore del minore deve essere una considerazione preminente. Il documento è disponibile qui.

    Guida alla determinazione dell’interesse superiore

    Le “Linee guida dell’UNHCR 2008 sulla determinazione del superiore interesse del minore” e il “Manuale operativo dell’UNHCR per l’implementazione delle linee guida UNHCR sulla determinazione dell’interesse superiore” (2011), costituiscono la base pratica per il sistema di protezione dei bambini. Entrambe le pubblicazioni offrono indicazioni su come rendere operativo il principio dell’interesse superiore.

    Guida per affrontare i temi e le procedure relativi all’accertamento dell’età

    “Accertamento dell’età: una nota tecnica” dell’UNICEF (2013) è una guida generale che spiega come procedere con l’accertamento dell’età e con i temi connessi. Essa indica anche che i bambini non accompagnati o separati dovrebbero avere un tutore che li supporti durante la procedura e fornisca una lista di controllo per verificare che specifiche pratiche siano applicate durante l’accertamento dell’età. La nota è disponibile qui.

    Strumento per determinare la credibilità dei minori richiedenti asilo

    Il documento dell’UNHCR “The Heart of the Matter: Assessign Credibility when Children Apply for Asylum in the EU” (2014) si propone di aiutare gli organi decisionali a valutare la credibilità delle richieste dei minori in modo equo, obiettivo e coerente. Sono presenti diverse osservazioni che potrebbero essere utili come fondamento per la guida su questo tema. Il documento è disponibile qui.

    Rafforzare il supporto ai bambini non accompagnati – Croce Rossa (in danese)
    Questo strumento può essere utilizzato dai tutori per assicurarsi di sapere cosa tenere a mente in termini d’integrazione efficace. Ci sono tre aree che possono essere di beneficio e che vanno perciò incoraggiate. La prima è un uso più sistematico dell’accoglienza municipale per i bambini cui è concesso il permesso di soggiorno. Di pari importanza è l’inclusione sia del bambino che del tutore nel piano di sviluppo del minore. Infine, dovrebbe esserci una maggiore preparazione per quando i minori compiono 18 anni, intesa come piano d’azione.
    Potete trovare il documento qui.

    Buone pratiche

    Olanda

    Nidos ha un ufficio legale con consulenti specializzati sia nella protezione dell’infanzia che nelle leggi sull’immigrazione. Essi forniscono consulenza ai tutori e cooperano con gli avvocati che assistono i bambini.

  • Accertamento dell’età

    Introduzione
    L’accertamento dell’età è il processo per cui le autorità cercano di determinare l’età, o la fascia d’età, di un richiedente asilo. È una questione importante, e tuttavia complessa e ardua, che le autorità devono affrontare per determinare se il minore sia un adulto o meno qualora l’età non sia conosciuta. Tutto questo serve ad assicurare che i bambini siano protetti e che possano trarre vantaggio dalle prestazioni cui hanno diritto per legge. Dovrebbe inoltre evitare che gli adulti si trovino in mezzo ai bambini, dove potrebbero avvantaggiarsi di prestazioni aggiuntive cui non hanno diritto, come ad esempio l’istruzione o il rappresentante. L’accertamento dell’età dovrebbe avere luogo solo ove sussistano fondati dubbi sull’età di una persona.

    Informazioni

    Prima che la procedura di accertamento dell’età cominci, una persona che eserciti le funzioni di tutore dovrebbe essere assegnata alla persona che dichiara di essere minorenne. Detta persona dovrebbe preparare il minore all’accertamento e accompagnarlo e sostenerlo durante l’intera procedura5.

    Nell’aprile 2018, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) ha pubblicato la seconda edizione della guida pratica sulla valutazione dell’età dei minori migranti. La guida fornisce informazioni, importanti raccomandazioni e strumenti per l’implementazione dell’interesse superiore del minore nell’ottica di un approccio multidisciplinare e olistico nel momento in cui si accerta l’età della persona. Presenta anche informazioni aggiornate sui metodi utilizzati dagli stati dell’UE e su nuovi metodi da esplorare. Anche se questa pubblicazione tratta l’accertamento dell’età per lo scopo specifico delle procedure di protezione internazionale, può essere un utile riferimento in altri contesti in cui sia richiesto l’accertamento dell’età (bambini migranti, età minima di responsabilità penale, ecc.).

    L’EASO ha identificato come temi chiave da considerare:

    • il superiore interesse del minore come principale fattore da considerare nelle procedure di accertamento anagrafico;
    • le circostanze in cui l’accertamento anagrafico può essere un obiettivo legittimi e necessario;
    • le misure procedurali e le garanzie rilevanti che dovrebbero essere in vigore durante la procedura di accertamento anagrafico;
    • le possibili metodologie in uso, i relativi vantaggi e svantaggi, e cosa occorra mettere in campo per adempiere ai requisiti legislativi minimi;
    • il ruolo degli altri attori nelle procedure di accertamento anagrafico.

    6
     

    Nel 2014 L’EASO rileva che attualmente non esiste un me¬todo per individuare l’età precisa di una persona. I metodi di accertamento dell’età devono essere rispettosi della persona e della sua dignità umana; sussistono preoccupazioni riguardo all’invasività e all’accuratezza di alcuni metodi in uso. Le con¬seguenze dell’accertamento dell’età sono serie, perché possono significare che un minore sia trat¬tato come un adulto, o un adulto come un minore. L’EASO raccomanda inoltre di nominare un tutore o un rappresentante legale prima di avviare le procedure di accertamento dell’età
    7. La guida è consultabile in inglesequi .

    Formazione e strumenti

    Strumento: lista di controllo dei possibili interventi del tutore in relazione all’accertamento dell’età

    • Verificare che sussista un motivo legittimo per procedere all’accertamento dell’età e richiedere che i bambini che sono evidentemente minorenni non siano sottoposti a tale accertamento.
    • Assicurare che il minore riceva tutte le informazioni pertinenti in merito alla procedura di accertamento dell’età, comprese informazioni chiare sullo scopo, l’evoluzione e le possibili conseguenze della stessa; le informazioni devono essere fornite con modalità adatte al minore e in una lingua che possa comprendere.
    • Assicurare che l’accertamento dell’età sia condotto con il consenso informato del minore e del tutore.
    • Verificare che l’accertamento dell’età sia svolto da operatori indipendenti, in possesso di competenze adeguate e a conoscenza del contesto etnico e culturale di provenienza del minore, e che sia condotto in condizioni di sicurezza, con modalità adatte al minore e tenendo conto delle specificità di genere, con il dovuto rispetto della dignità del minore.
    • Qualora dopo aver completato l’accertamento permangano dubbi circa l’età del minore, insistere affinché la persona sia considerata un minore.
    • Assicurare che l’esito della procedura sia spiegato al minore con modalità adatte alla sua età e in una lingua che possa comprendere Richiedere che i risultati della procedura di accertamento siano comunicati al tutore e siano inseriti nel fascicolo del minore.
    • Esaminare con il minore la possibilità di presentare ricorso contro la decisione relativa all’accertamento dell’età, conformemente alla normativa nazionale.
    • Con il consenso del minore, essere presente durante la procedura di accertamento dell’età8.
  • Ricongiungimento familiare

    Introduzione

    Il diritto al ricongiungimento familiare è inquadrato nella direttiva del Consiglio9. Nel 2014 la Commissione Europea ha pubblicato le linee guida sull’interpretazione e sull’uso di questa direttiva. La Commissione enfatizza nelle linee guida che il superiore interesse del bambino dovrebbe sempre essere preso in considerazione nelle domande di ricongiungimento familiare. Questo significa che il permesso per il ricongiungimento familiare dovrebbe essere garantito perché è nell’interesse superiore del minore, anche se non tutti i criteri formali per il ricongiungimento sono soddisfatti.

    Informazioni

    L’Olanda

    I Servizi Immigrazione e Naturalizzazione forniscono informazioni (in inglese) sul ricongiungimento familiare sul loro sito web.

    Nel 2016 è stato pubblicato un articolo sui rischi successivi al ricongiungimento familiare su una rivista per le organizzazioni della salute giovanile (JGZ): Alleenstaande minderjarige vreemdelingen en risico’s na gezinshereniging; M.T. Schippers; M.M.C van der Velden (2016); Tijdschrift voor JeugdGezondheidszorg; DOI 10.1007/s 12452-016-0077.3 (in olandese).

    Finlandia

    Il Manuale per i servizi dell’immigrazione fornisce informazioni sul ruolo del tutore e sul ricongiungimento familiare in finlandese. Sono disponibili informazioni per il processo di ricongiungimento familiare del Servizio Immigrazione in finlandese e in inglese. Il progetto Alone in Finland (Yksin Suomessa) fornisce informazioni sul ricongiungimento familiare in finlandese , tra i materiali per i tutori.

    Grecia

    Il Servizio d’asilo greco fornisce informazioni sul processo di ricongiungimento familiare in inglese e in greco.

    Danimarca

    Il Servizio Immigrazione danese fornisce informazioni sul processo di ricongiungimento familiare in danese e in inglese.

    Buone pratiche

    Olanda: ricongiungimento familiare

    In Olanda le leggi sul ricongiungimento familiare vengono rispettate rigorosamente; non ci sono esempi di permessi concessi nel solo interesse superiore del bambino, senza che tutti i criteri formali fossero soddisfatti. I bambini non accompagnati possono richiedere il ricongiungimento familiare con i genitori e i fratelli una volta che è stato loro concesso l’asilo. È anche possibile il ricongiungimento con fratelli adulti se la loro dipendenza dalla famiglia può essere provata.

    La domanda di ricongiungimento familiare inizia con la richiesta di un “permesso di soggiorno provvisorio” (MVV) per i genitori. Si tratta di un visto per stare in Olanda più di tre mesi. Il bambino (referente) deve presentare la domanda del visto per i membri della famiglia al Servizio Immigrazione e Nazionalizzazione (IND) in Olanda. Ufficialmente l’IND ha tre mesi per decidere a riguardo, ma in pratica sono necessari da sei a dodici mesi.

    Affinché la richiesta sia approvata, è importante dimostrare che si era una famiglia già al tempo della fuga. La prova più evidente è un documento ufficiale come un certificato di matrimonio o di nascita. L’IND verifica l’autenticità dei documenti. Se i documenti non ci sono, è necessario dimostrare che sono stati fatti sforzi sufficienti per ottenerli. Se l’IND ritiene che siano stati fatti sforzi sufficienti è possibile che sia offerta la possibilità di eseguire il test del DNA per provare che i membri della famiglia sono davvero parte di quella del bambino che si trova Olanda. I membri della famiglia che non sono i genitori o i fratelli (per esempio i nonni o i figli in affido) vengono interrogati approfonditamente circa la loro relazione con il bambino in Olanda. Un funzionario dell’ambasciata nel paese d’origine usa questi colloqui per determinare se al tempo della fuga i membri fossero effettivamente una famiglia.

    Se l’IND concede il permesso MVV, l’ambasciata fornisce il visto ai membri della famiglia ed essi possono partire per l’Olanda. I membri della famiglia devono registrarsi presso il Centro di richiesta asilo entro pochi giorni dal loro arrivo in Olanda. Resteranno lì per qualche giorno, finché riceveranno un cosiddetto diritto d’asilo derivato, basato sul ricongiungimento familiare (possono tuttavia decidere di compilare una richiesta d’asilo separata per ottenere essi stessi lo stato di rifugiato, non basato sul ricongiungimento familiare).

    Il bambino dovrebbe poter vivere con la propria famiglia il più presto possibile. Vivere insieme è un requisito per il diritto d’asilo che un membro della famiglia riceve in base al ricongiungimento familiare. Questo requisito implica che il bambino dovrebbe vivere con i membri della famiglia per almeno un anno.

    Olanda: il ruolo del tutore nel ricongiungimento familiare

    Nidos si assicura che la richiesta di ricongiungimento sia presentata entro il periodo stabilito di tre mesi successivi alla concessione dell’asilo. I tutori di Nidos presentano essi stessi la domanda o chiedono a qualcuno del Consiglio olandese per i rifugiati di farlo.

    Il tutore verifica con chi il bambino desideri riunirsi. Se un bambino non vuole ricongiungersi con i genitori o altri membri della famiglia, è compito di Nidos, come tutore, prendere quella che si chiama “decisione chiave” nell’interesse superiore del bambino. Questo tipo di decisione è presa sempre dal tutore in consultazione con i supervisori, gli esperti di comportamento e i consulenti legali. Per fare la giusta valutazione il tutore contatterà anche i genitori e/o gli altri parenti del bambino, ove possibile.

    Quando infine il bambino vive con i propri genitori e questa sembra essere una situazione di educazione stabile per il bambino, Nidos chiederà la revoca della tutela, con cui sarà ripristinata la responsabilità genitoriale. In situazioni di ricongiungimento familiare con altri membri diversi dai genitori, Nidos considererà il trasferimento ad essi della tutela qualora le circostanze educative siano stabili e favoriscano l’interesse del bambino10.

  • Integrazione generale

    Introduzione

    Questa parte della guida fornisce informazioni su come è attualmente organizzata l’integrazione dei bambini non accompagnati con un permesso di soggiorno nei diversi stati membri UE.

    Finlandia

    Secondo l’Atto d’Integrazione, i bambini non accompagnati o i giovani che hanno ottenuto il permesso di soggiorno e che sono stati ammessi in Finlandia come rifugiati, dovrebbero ricevere assistenza, attenzione e istruzione in modo da rispondere ai loro bisogni. I servizi richiesti possono essere organizzati in case-famiglia, utilizzando la collocazione in famiglie o in altri modi pertinenti.

    Il comune in cui un giovane immigrato vive è responsabile per il supporto e per i servizi di cui egli ha bisogno. Come residenti, questi bambini o giovani hanno il diritto ad avere accesso a tutti i servizi disponibili per gli altri residenti.

    In Finlandia i minori non accompagnati o i giovani possono usufruire di misure di supporto fino al compimento dei 21 anni o finché un tutore è nominato per loro. Gli stessi servizi possono essere offerti ai bambini, ai giovani e a chi riceve assistenza successiva, come indicato nella legge sul benessere dei minori11.

    E’ possibile trovare informazioni generali sui bambini non accompagnati e sui giovani nella fase di integrazione nel Manuale per tutori pubblicato dal Ministero degli Affari economici e dell’Occupazione in finlandese.

    Danimarca

    Dopo che un bambino ha ottenuto il permesso di soggiorno in Danimarca, è il comune di residenza a essere responsabile per lui e per tutti i servizi applicabili disponibili. Il Servizio Immigrazione danese decide in quale comune collocare il bambino. Durante la procedura d’asilo si domanda al minore dove vorrebbe vivere, perché potrebbe avere famiglia, amici o altri interessi in una specifica comunità.

    Il minore non accompagnato viene di solito alloggiato in una casa con altri bambini. Queste case sono normalmente gestite o da un fornitore privato o dal comune stesso. In alcuni casi, il bambino va a vivere in un appartamento in cui lo staff del comune lo aiuta con i compiti e gli impegni quotidiani.

    Il tutore nominato sarà nelle vicinanze del luogo in cui vive il minore, in una delle strutture d’accoglienza danesi. Molti bambini finiscono col cambiare il tutore, se sono alloggiati in un comune troppo distante dal loro primo rappresentante.

    I minori non accompagnati o i giovani hanno diritto all’assistenza fino al compimento dei 23 anni, se alcune condizioni e criteri sono soddisfatti.

    In Danimarca diverse leggi sono applicabili all’integrazione dei bambini non accompagnati: l’Atto di integrazione, l’Atto dei servizi sociali, l’Atto della responsabilità genitoriale e l’Ordine esecutivo per le scuole primarie di insegnare il “danese come seconda lingua”.

    L’ex Ministro degli affari sociali e dell’integrazione ha scritto un manuale che descrive nel dettaglio come attuare un’adeguata accoglienza dei bambini non accompagnati. E’ disponibile in danese.

    Un altro documento che supporta i tutori è stato sviluppato dall’amministrazione di stato danese sotto forma di opuscolo, disponibile in danese. Vi è descritto cosa comporta la tutela.

    Nel 2016 la Croce Rossa danese ha tenuto una conferenza su come offrire la miglior accoglienza possibile ai bambini non accompagnati. I risultati e le buone pratiche dalla conferenza sono disponibili in danese qui.

    Formazione e strumenti

    Modello per un piano d’integrazione

    Il modello finlandese del modulo del piano d’integrazione per i minori non accompagnati è disponibile in inglese e in finlandese. Il tutore presenzia la riunione in cui il piano d’integrazione è redatto. Il modello è fornito dal Ministero degli Affari economici e dell’Occupazione.

    Manuale sulla tutela dei bambini non accompagnati in fase d’integrazione (in danese)
    Questo manuale è uno strumento che può essere utile come introduzione al compito del tutore nella fase d’integrazione. Esso fornisce esempi di come si svolga il compito del tutore volontario. Sono incluse anche interviste con diversi professionisti che lavorano in ambiti rilevanti per i tutori nella fase d’integrazione. Il manuale descrive i ruoli e le responsabilità del tutore e introduce altre organizzazioni con cui egli coopererà nel proprio lavoro.
    Il manuale è disponibile qui.

    Migliore accoglienza possibile per i bambini non accompagnati nei comuni (in danese)
    Questo documento fornisce informazioni su come un bambino trasferito in un nuovo comune possa ricevere la migliore accoglienza possibile. Il fascicolo è rivolto ai comuni che forniscono assistenza per i bambini non accompagnati e mette a fuoco i temi principali per i professionisti del caso. Descrive gli effetti sul bambino del passaggio dalla fase di asilo a quella d’integrazione e, per i tutori e altre figure che lavorano con i minori non accompagnati, le buone pratiche per un’integrazione di successo. Contiene anche riferimenti alle leggi rilevanti per l’accoglienza del bambino e fornisce una lista delle dieci cose più importanti da tenere a mente quando il minore si trasferisce nel comune. Il documento è disponibile qui.

    Buone pratiche

    Olanda

    Gli aspetti cui prestare attenzione secondo Nidos riguardo all’integrazione dei bambini non accompagnati sono:

    • ricerca di modelli (dalla cultura del bambino o con un simile quadro generale) nella rete di conoscenze del minore;
    • conoscere la nuova cultura e la nuova società nel rispetto dei tempi del bambino;
    • supporto al minore per trovare la propria strada nello studio o nel lavoro; essa deve essere realistica e combaciare con le prospettive future del bambino;
    • la partecipazione nella nuova società è parte della consulenza;
    • se desiderato, il contatto con i compatrioti deve essere parte della vita del bambino12.

     

    Nidos e l’Associazione dei comuni olandesi (VNG) hanno steso congiuntamente un manuale (in olandese) per assicurare un passaggio sereno dei minori non accompagnati alla maggiore età. L’obiettivo è assicurare la continuità negli ambiti dell’alloggio, del reddito, del lavoro/formazione, della rete sociale e, se necessario, della consulenza. Il manuale si riferisce a minori cui è stato concesso il permesso di soggiorno. Le informazioni principali sono:

    • il comune è responsabile per l’alloggio e la possibile consulenza dall’età di 18 anni
    • Nidos supervisiona la ricerca di un alloggio adeguato nei mesi precedenti al compimento dei 18 anni
    • un incontro preparatorio quando il giovane compie 17,5 anni ed un “caldo” passaggio al compimento dei 18
    • il comune e Nidos sottoscrivono accordi locali sulle procedure
    • consultazioni regolari tra il comune e Nidos per monitorare sia il procedimento sia i casi individuali.

     

    Finlandia

    “Fiducia transculturale: il supporto all’appartenenza transculturale tra i bambini non accompagnati e i giovani” mira a studiare le possibilità di promuovere e governare soluzioni sostenibili dal punto di vista esperienziale del bambino. Il progetto sviluppa nuove vie per riconoscere e supportare le agenzie transculturali dei bambini non accompagnati al fine di costruire mondi quotidiani sostenibili. Si focalizza sull’aiutare i bambini non accompagnati a sentirsi a casa. Qui sono disponibili il sito del progetto in inglese e altri materiali in inglese.

    Danimarca

    Il progetto di sviluppo “Bambini in fuga da soli” ha aiutato i minori rifugiati non accompagnati a integrarsi nella società danese grazie alle famiglie di integrazione. Una valutazione effettuata dall’Istituto danese per la ricerca governativa locale e regionale, KORA, mostra che il progetto ha un elevato potenziale e che i bambini e i giovani ne traggono beneficio. “Bambini in fuga da soli” è adattato man mano che i partner del progetto lavorano su di esso insieme, e perciò non ha ancora trovato la sua forma finale. I bambini rifugiati non accompagnati intervistati sperimentano i benefici sia dell’integrazione che delle famiglie, specialmente in termini di apprendimento della lingua danese. In totale sono stati collocati quattro bambini, e molti giovani hanno avuto una famiglia di amici. Tuttavia, il numero di famiglie disponibili è troppo esiguo per soddisfare la domanda. Il progetto può continuare a crescere sotto diversi aspetti. C’è sicuramente un bisogno di aspettative più chiare, sia in relazione alle famiglie che ai minori accompagnati allocati da esse. Inoltre è necessaria una maggiore trasparenza relativa al modo in cui sono coinvolte le istituzioni finanziarie monetarie.

  • Preparativi al compimento dei 18 anni e assistenza successiva

    Introduzione

    Come tutore dovresti sostenere il minore lungo il percorso dall’infanzia all’età adulta e prepararlo a una vita autonoma.
    Dovresti affidare il minore o giovane adulto ai servizi sociali, creare contatti con i servizi presenti nella comunità e in generale aiutare il minore a costruire una rete di sicurezza sociale che possa sostenerlo e assicurare una transizione serena verso la vita autonoma13.

    Dovresti fornire informazioni adeguate e veritiere e sostenere il minore affinché diventi indipendente. In proposito il tutore dovrebbe difendere il diritto dei giovani adulti di beneficiare di sostegno e assistenza specifici, ove opportuno, alle stesse condizioni previste per i giovani adulti cittadini del paese di accoglienza14.

    Nella maggior parte dei paesi europei, i bambini diventano adulti al compimento dei 18 anni. Tale limite d’età spesso non corrisponde alla cultura dei minori non accompagnati.
    In alcuni paesi, come Danimarca e Paesi Bassi, si cambia struttura d’accoglienza con la maggiore età e terminano anche i sussidi alle famiglie accoglienti. A seconda dello stato di avanzamento della procedura d’asilo, i richiedenti dovranno quindi vivere in un centro per adulti.

    Essere autonomi è difficile per molti minori. I minori non accompagnati sono spesso molto preoccupati di compiere diciotto anni. Temono tutti i documenti burocratici di cui dovranno occuparsi; inoltre l’incertezza riguardo dove vivranno in futuro ha spesso un ruolo importante. Oltre alla rete di amicizie e figure di riferimento, è della massima importanza una rete di supporto su cui possano contare e rivolgersi con le proprie domande. Una vita sociale conseguente all’istruzione e al lavoro è, naturalmente, un aiuto. Un altro fattore protettivo è costituito dal saper parlare la lingua del paese di residenza.
    In alcuni paesi continuare l’assistenza e l’orientamento con un tutore è una possibilità che può essere di grande supporto.

    Insegnare a costruire l’autonomia

    Per insegnare ai minori non accompagnati ad essere autonomi è importante:

    • porre costantemente attenzione a costruire una rete di supporto, sia formale (organizzazioni) che informale (amici, compatrioti e adulti integrati o nati nel paese);
    • cercare di mantenere la famiglia accogliente all’interno della rete di supporto del minore quando diventa maggiorenne;
    • assicurarsi che il minore sappia dove andrà a vivere molto prima di compiere 18 anni;
    • assicurarsi che la futura sistemazione si abbini al meglio con la rete e la routine quotidiana (studio/lavoro) del minore15.

     

    Informazioni

    Finlandia

    Un minore o un giovane che vive in Finlandia senza genitori può ricevere supporto fino al compimento dei 21 anni. I comuni possono organizzare per i giovani dai 18 ai 20 anni servizi simili a quelli per l’assistenza successiva all’affido in famiglia. I comuni non sono obbligati ad organizzare un’assistenza successiva (a meno che il giovane non sia stato in affido per almeno sei mesi) e i servizi di assistenza post-affido variano da comune a comune. Il progetto Yksin Suomessa (Alone in Finland) fornisce informazioni sull’assistenza successiva alla maggiore età in finlandese. Maggiori informazioni sull’assistenza dopo l’affido in Finlandia sono disponibili su integration.fi (in finlandese) e nel Manuale sulla tutela per i bambini non accompagnati nella fase di integrazione (in finlandese) pubblicato dal Ministero del Lavoro e degli Affari Economici.

    Danimarca

    Secondo l’Atto dei Servizi Sociali danese, (§ 76) è responsabilità del comune in cui il bambino si trova decidere se il supporto formale per il minore non accompagnato può continuare dopo il compimento dei 18 anni. La consulenza dovrebbe contribuire ad una buona transizione verso la vita indipendente. Dovrebbe incentrarsi sul supporto all’educazione e all’impiego del giovane, e su altri tremi rilevanti, come ad esempio trovare una sistemazione indipendente.

    Il Consiglio d’integrazione e reclutamento internazionale è una sottosezione indipendente del Servizio Immigrazione danese. Il Consiglio ha lanciato una nuova pagina web sull’integrazione molto utile in termini di descrizione del processo di passaggio dalla fase di asilo a quella d’integrazione. Contiene diversi report, manuali e progetti (in danese) molto utili per i tutori.

    Olanda

    La preparazione al compimento dei 18 anni fa parte della consulenza di Nidos, in quanto molti dei bambini non accompagnati per cui Nidos è responsabile hanno già 16 o 17 anni quando arrivano in Olanda. Per offrire a questi bambini una consulenza sostenibile dopo il compimento dei 18 anni, Nidos sta sviluppando un protocollo per trasferirla al Consiglio danese dei rifugiati al compimento della maggiore età, ovvero al termine della tutela. Il protocollo sarà pronto nel 2019.

    Formazione e strumenti

    Strumento: lista di controllo per il compimento dei 18 anni

    Nidos ha elaborato la seguente lista di controllo per i tutori per il passaggio alla maggiore età:

    Reddito/ Finanze

      • Aprire un conto in banca
      • Fare richiesta di benefit e reddito di supporto, o di una borsa di studio, con possibile pagamento anticipato
      • Se applicabile: presentare domanda per le spese di viaggio per la scuola/università
      • Acquisire conoscenze su reddito e spese dopo i 18 anni

     

    Assicurazioni

      • Stipulare un’assicurazione sanitaria
      • Richiedere la compensazione per le cure sanitarie
      • Stipulare un’assicurazione sulla casa e sul contenuto

     

    Alloggio

      • Fare domanda per gli alloggi popolari
      • Cercare possibilità di alloggio nella rete di conoscenze del giovane
      • Cercare una camera e rispondere agli annunci
      • Contattare le autorità locali riguardo ai progressi sulla ricerca dell’alloggio
      • Visionare la camera con il giovane
      • Sottoscrivere il contratto d’affitto con il giovane
      • Se applicabile: richiedere il sussidio abitativo
      • Fare una lista per il trasloco (casalinghi e utensili da cucina, mobili, forniture per la pulizia ecc.)
      • Richiedere sostegno finanziario per arredare casa
      • Acquistare mobili e altri beni necessari
      • Supporto durante il trasloco
      • Registrare la nuova residenza presso l’autorità locale

     

    Istruzione

      • Discutere ed effettuare domanda per l’istruzione superiore, preferibilmente quattro mesi prima del compimento della maggiore età

     

    Supporto successivo

      • Coinvolgere il supervisore per il supporto successivo all’età di 17,5 anni
      • Se applicabile, richiedere supporto aggiuntivo dopo i 18 anni (per esigenze speciali o altri servizi di assistenza ai giovani)
      • Se applicabile, richiedere un ordine di tutela o d’intervento
      • Se applicabile, trasferire la consulenza per la procedura di ricongiungimento familiare
      • Organizzare un passaggio (sereno) personale al supervisore per il supporto successivo

     

    Network

    • Costruire una rete di supporto (almeno un adulto di supporto)

     

    Lista di controllo per l’autosostentamento

    Nidos, l’istituzione olandese per i bambini non accompagnati, usa una lista di controllo per l’autosostentamento. È possibile trovarla qui.

    Preparazione all’indipendenza

    In Finlandia è stata preparata una mappa per l’indipendenza (in finlandese). Questo strumento si può utilizzare per discutere i diversi ruoli e le diverse responsabilità che il giovane avrà una volta compiuti i 18 anni. Oltre ad evidenziare opportunità e punti di forza, la mappa aiuta anche a identificare le preoccupazioni che il tutore o il giovane potrebbero avere e quando è necessario del supporto.

    Analisi del supporto successivo
    Uno strumento per i tutori per familiarizzare con l’assistenza successiva ai 18 anni per i giovani. Il documento (in danese) rivede in modo approfondito tutti i temi riguardanti l’assistenza dopo i 18 anni: come è disposta dai comuni, e come e perché molti giovani siano iscritti a qualche forma di assistenza strutturata. E’ una ricerca generale sulla materia e non si focalizza specificamente sui minori non accompagnati e sui giovani.

    Relazione sull’apprendimento da maggiorenni
    Uno strumento (in danese) per i tutori che illustra i problemi che molti bambini non accompagnati e giovani che arrivano in Danimarca vivono al compimento dei 18 anni, ad esempio quanto possa essere confusa la vita quando devono confrontarsi con nuove regole e aspettative. Emerge che la maggioranza delle preoccupazioni che i ragazzi hanno, riguarda le proprie famiglie e la difficoltà di scegliere la formazione e trovare un lavoro. La relazione rileva anche quanti giovani fatichino a trovare nuovi amici danesi della loro età.